Vittorio Pampagnin
Il coraggio di scegliere
Resistenza e resistenti: riflessioni e approfondimenti
presentazione di Maurizio Angelini
Padova, 2010
Recensione a cura di Dario Petrolati
Prendendo in mano questo libro scritto da una persona speciale ed anche amico ho provato tante sensazioni chè sempre mi pareva sentire la voce di Vittorio Pampagnin. Le 17 figure, l’ambiente, la violenza senza regole sporca di sangue e grida, i paesi e piccoli luoghi che avevano solo conosciuto sudore e pazienza, sono il teatro della Storia che Vittorio titola ” il coraggio di vivere “. Armi e lingue diverse travolgono ogni sistema di vita, usi secolari. Nemmeno in racconti o favole di terre lontane si era mai immaginata tanta violenza. Salta l’educazione familiare ed anche quella che per istinto si assorbe sotto pioggia o sole lavorando i campi. Giovani e giovanissimi muoiono come animali per difendere confini e case fatte nelle pause. Abbracciano armi che si passano prima per difesa poi per cacciare estranei che sentono solo rapine e violenza. Quella che i libri di Storia chiamano Restistenza, quassù tra gente umile pure ebbe i suoi martiri eroi che, dopo la fine della battaglia i sopravvissuti onorano anche con cippi. Madri in delirio e padri, figli senza età, sentirono sempre più forte il richiamo della Patria. Donarono sacrifici e vite alla terra che li aveva generati. Tanti nomi e cognomi spesso simili anche se non parenti compaiono su queste pagine che con umiltà e pazienza Vittorio ha ritrovato. Mi son fermato spesso per ricordare il già visto in films. Figure e luoghi che quasi si somigliano. Le staffette portaordini ad esempio erano ragazzi e ragazze giovani, troppo per combattere, ma nutrivano ideali nell’esempio di amici e compagni caduti. Questo libro di Vittorio mi ha fatto sentire e quasi vedere fatti trucidi. Ora guardando la terra tornata alla pace sembra impossibile che tanta violenza sia passata di qui. Oltre 60 anni, ma basta pronunciare un nome o passare davanti ad un cippo che subito gli umili eredi di gente gloriosa si guardano attorno e raddrizzano la schiena come per rafforzare il ricordo dei Caduti. Tanti morti ma non invano chè tutti ebbero ” il coraggio di scegliere “.